Considerazioni sul Nuovo Ponte Nord – marzo 2004

 

Al Sindaco e Assessori competenti

e           p.c.                    agli altri soggetti interessati

OGGETTO: Ipotesi Nuovo Ponte tra Via Reggio e Via Europa

 

Egr. Sig. Sindaco / Egr. Sig. Assessore,

abbiamo appreso dalla stampa, che tra i 27 interventi infrastrutturali prioritari, che il Comune ha chiesto al Governo di finanziare per porre la città nelle migliori condizioni per accogliere l’Authority Europea per la Sicurezza Alimentare, figurerebbe anche la realizzazione di un nuovo ponte sul torrente Parma, collocabile tra la linea ferroviaria Milano-Bologna e la tangenziale nord.

Avendo pertanto richiesto informazioni, al riguardo, agli uffici competenti, si è appurato che detta opera troverebbe la sua principale ragion d’essere nell’esigenza di ridurre il traffico in Viale Piacenza, soprattutto nel tratto interessato dal piano di riqualificazione relativo all’insediamento in zona del complesso di edifici che saranno sede dell’Authority alimentare e, parimenti, dall’esigenza di razionalizzare la circolazione veicolare nella zona di Via Reggio, non tanto per il presente, quanto per il futuro, poiché proprio qui si dovranno attuare vari interventi urbanistici disciplinati dalle schede norma D3 ex Scalo Merci Via Reggio (probabilmente, in futuro, sarà collegato direttamente, tramite sottopasso, all’area degli attuali impianti sportivi di Viale Piacenza che muterà funzione in seguito agli interventi perla collocazione delle sedi dell’Authority), D4 angolo Via Savani–Strada Mercati, D2 Cornocchio sud e D8 Cornocchio nord.

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Nel dettaglio, dette esigenze attengono alla necessità di migliorare i collegamenti tra le aree a nord-est e nord-ovest della città, attualmente assicurati esclusivamente da Viale Piacenza per il segmento urbano e dalla tangenziale per quello più periferico, in considerazione anche del fatto che, per ragioni di sicurezza viaria, è vietata la svolta a sinistra da Via Reggio in Viale Piacenza direzione Ponte Bottego e le altre laterali sono per lo più a senso unico, per cui, tutti i soggetti che si trovino nel quadrante ovest a nord della ferrovia e del viale di circonvallazione, per raggiungere il centro cittadino, S.Leonardo o qualsiasi altro luogo nel versante est di Parma si vedono costretti a percorrere Via Savani e quindi Viale Piacenza, salvo utilizzare la tangenziale se devono mantenersi all’esterno delle aree più propriamente urbane.

La proposta in oggetto sembrerebbe pertanto ragionevole e condivisibile, ma, d’altra parte, non ci si può esimere dal compiere una considerazione di principio ed alcune osservazioni di merito all’idea così come ci è stata prospettata in questa fase di preliminare definizione.

 

CONSIDERAZIONE  DI  PRINCIPIO

 

In linea generale, è giusto cercare di risolvere i problemi in una data zona della città, ed è tanto più comprensibile che ciò avvenga quando in questi luoghi si debbano insediare realtà prestigiose, ma è altrettanto giusto ritenere che la soluzione dei citati problemi, non avvenga a discapito delle zone circostanti.

Per essere chiari, non è ammissibile che la trasformazione di Viale Piacenza e dintorni nel salotto buono di Parma, a seguito della collocazione in loco delle sedi dell’Authority alimentare, debba avere riverberi negativi, dal punto di vista viabilistico o di qual si voglia altra natura, sulla parte storica del quartiere S.Leonardo, che dovrà già subire i rilevanti e non propriamente benefici effetti, per la vita e la tranquillità dei residenti, dell’attuazione del P.R.U. Stazione FS – ex Boschi e della Metropolitana.

S.Leonardo si trova a sopportare, per il bene della città, una miriade di servizi ed infrastrutture impattanti e, nei prossimi anni, tale destino sarà ulteriormente accentuato dal compimento dell’Alta Velocità, della sua Interconnessione, del Nodo intermodale del P.R.U. e della Metropolitana, perciò la riqualificazione di Viale Piacenza, l’insediamento dell’Authority e la soluzione dei problemi viari di Via Reggio, non devono essere assolutamente causa di nuovi aggravi per una situazione che, già ora, non è certamente idilliaca.

Al di là, comunque, di maggiori o minori nocumenti, ciò che appare fin d’ora assai probabile, è che S.Leonardo non trarrà alcun vantaggio particolarmente apprezzabile dal compimento dell’opera in questione.

OSSERVAZIONI  DI  MERITO

In concreto, il nuovo manufatto dovrebbe avere le medesime caratteristiche dimensionali e funzionali del Ponte Bottego ampliato, ossia due corsie per senso di marcia, marciapiedi e piste ciclabili e verrebbe ad innestarsi sulla progettata rotatoria di Via Europa con Via Brennero, a nostro avviso però, questa opzione non sembra affatto convincente e rispondente alle esigenze circolatorie che si desiderano soddisfare, oltre ad avere altre controindicazioni d’ordine tecnico.

Se si vogliono aumentare e migliorare le possibilità di comunicazione tra i settori nord-ovest e nord-est della città, evitando congestionamenti su un unico asse quale Viale Piacenza, non ha senso immettersi su questo tratto di Via Europa che permetterebbe solo di proseguire per Via Brennero e finire nell’imbuto costituito dal critico incrocio tra detta strada, Via Trento, Via Marmolada e Via Pasubio, per poi dover riportare il traffico verso barriera Garibaldi o verso Via Venezia e Via S.Leonardo.

L’unico risultato che si otterrebbe, sarebbe creare nuovo caos nella zona storica del nostro quartiere, sempre ammesso che, qualcuno, fosse realmente intenzionato ad intraprendere questo tortuoso tragitto che porterebbe a ben pochi, o a nessun vantaggio, in termini di tempo e scorrevolezza, rispetto all’ordinario transito lungo il viale di circonvallazione.

In questa prospettiva, dovrebbero essere certamente diverse le soluzioni da individuare.

Dal punto di vista realizzativo poi, si deve considerare il fatto che, per l’attuazione del P.R.U. Stazione FS – ex Boschi e della sua viabilità, si è stabilito l’abbassamento di Via Europa nel tratto da Via Cagliari al sottopasso ferroviario (per agevolare la realizzazione della nuova rotatoria con Via Brennero e degli altri incroci con le laterali), e di sostituire conseguentemente l’attuale argine del torrente su cui si trova la strada, con un muro di contenimento di alcuni metri di altezza.

Se in questo punto dovesse inserirsi il nuovo ponte, non solo verrebbe meno la continuità del muro, ma nel costruire la rotatoria, si dovrebbe colmare un doppio dislivello, ossia quello minimo con Via Brennero ed uno più significato per l’immissione sul nuovo ponte, ed inoltre, si dovrebbero eliminare i campetti del Circolo Sportivo “La Grande”.

Ciò premesso, per quanto ci riguarda, rimane da definire quali carichi di traffico in più si verrebbero a riversare nelle principali strade del quartiere, strade che sono già gravate da ingenti flussi veicolari e dimensionalmente non sono idonee a sopportare ulteriori e rilevanti incrementi, per cui in un quadro di revisione complessiva della mobilità pubblica e privata a Parma come a S.Leonardo, sarebbe da valutare, per alcune di esse, anche l’ipotesi di un utilizzo a senso unico, o comunque, con modalità tali da ridurre il transito dei mezzi privati.

Un altro dato che è bene ribadire, anche se dovrebbe essere assodato con certezza in base alle attuali disposizioni in materia, è quello relativo all’interdizione assoluta del traffico pesante da strade quali Via Venezia, Via Cagliari, Via S.Leonardo, Via Trento, Via Brennero e Via Europa, almeno nel tratto tra Via Cagliari e Ponte Bottego.

Per questo il nuovo ponte dovrebbe essere dedicato pressoché esclusivamente a pedoni, cicli, motocicli, auto, furgoni, o comunque veicoli di massa inferiore alle 3,5 tonnellate, mentre i grossi mezzi degli insediamenti produttivi, presenti e futuri, di Via Reggio e dintorni, dovrebbero spostarsi utilizzando la strada per Baganzola e la tangenziale nord.

Quindi, nel caso il ponte sia effettivamente costruito, sarà opportuno predisporre tutte le misure di vigilanza e dissuasione atte a scongiurare che i citati mezzi possano penetrare impropriamente nelle strade del quartiere sfruttando la presenza della struttura in oggetto.

A tal proposito, è bene anche ricordare che per il transito principalmente dei mezzi pesanti nella zona a nord del perimetro urbano, sia ad ovest come ad est del torrente Parma, la soluzione ottimale sarebbe la Complanare Casello – Fiera, ma anche Casello – Via Burla, opera da noi proposta ormai dieci anni or sono, che è sempre stata inserita nei programmi elettorali e di governo del Sindaco Ubaldi, ma che ancora, per problemi tecnici e scelte politiche, non ha avuto modo di essere realizzata, e purtroppo, non ci pare rientri tra le infrastrutture prioritarie, citate inizialmente, e che dovranno essere finanziate anche dallo Stato.

Oltre a tutto quanto abbiamo detto, vi è un ulteriore riflessione che desideriamo presentare:

se si calcola, approssimativamente, quanti siano gli individui che attualmente risiedono e lavorano nella zona di Via Reggio e dintorni, e quanti vi vivranno e lavoreranno una volta compiuti gli interventi urbanistici accennati, si deve ritenere che, coloro i quali dovranno recarsi quotidianamente da S.Leonardo a queste aree e viceversa, o comunque, attraverseranno il nostro quartiere per fruire del nuovo ponte, non potranno essere un numero particolarmente consistente, salvo mutare radicalmente la disciplina della circolazione in Viale Piacenza, Via Reggio e vie circostanti.

Viene quindi da chiedersi, se valga la pena spendere diversi milioni di euro per costruire un ponte su cui, in una giornata, potrà transitare, al massimo, qualche camion da o per l’autostrada e la “Bassa”, ed alcune centinaia di auto da e per S.Leonardo, e da e per il Casello A1, S.Polo e Colorno.

Se la regolamentazione della viabilità rimarrà l’attuale e se i numeri saranno quelli da noi ipotizzati, la spesa non ci pare particolarmente opportuna, poiché non proporzionata ai risultati che si potranno ottenere, mentre invece, se i flussi previsti saranno assai superiori, la nostra contrarietà non potrà che essere assoluta, per le ragioni precedentemente illustrate.

Concludendo, speriamo che le considerazioni formulate, possano essere attentamente valutate e globalmente recepite dagli organi competenti, e confermiamo l’intenzione di voler seguire gli sviluppi futuri della proposta considerata, per cui, se questa idea iniziale avrà un seguito, desidereremmo essere aggiornati sulla sua definizione progettuale e sui successivi passaggi del procedimento attuativo, così da poter continuare a fornire i nostri contributi propositivi e/o critici, nell’interesse delle complessive esigenze viabilistiche della città, ma anche, nel non meno importante interesse ad una sempre migliore vivibilità del quartiere S.Leonardo.

PARMA, 9 marzo 2004

IL  PRESIDENTE

Roberto Caleffi