Osservazioni al progetto della Complanare Casello-Fiera – febbraio 2007


–   Ai Competenti Organi di Comune e Provincia

e ai soggetti economici interessati


OGGETTO: LA  COMPLANARE  CASELLO A1-FIERA


In merito al progetto definitivo dell’asse Casello A1-Fiera, varato verso la fine dello scorso anno e passato nelle scorse settimane dal Consiglio del Quartiere Cortile San Martino,  ci sembra opportuno compiere alcune considerazioni:

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1) Rispetto alla nostra proposta del 1993 l’attuale tracciato si mantiene abbastanza distante dall’autostrada, poiché nel frattempo vi è stato l’insediamento a ridosso di essa dell’Althea, ed in futuro, al suo fianco, sorgeranno anche altri stabilimenti.

Sarebbe stato meglio però, prevedere la collocazione di queste realtà produttive in senso est-ovest, con la facciata e l’ingresso principale fronte autostrada, mantenendo pertanto in adiacenza ad essa l’asse complanare.

Si è sempre fatto un gran parlare che l’affaccio sull’autostrada sarebbe una formidabile vetrina per presentare le aziende locali e poi, il più delle volte, fino ad ora, verso l’autostrada si sono rivolti solo i lati posteriori delle varie aziende stabilitesi in zona.

2) Solo il nuovo ponte sulla “Parma” sarà a quattro corsie, mentre il resto della strada sarà per ora a due.

Questa è senza dubbio una soluzione non ottimale dal punto di vista della fluidità della circolazione, e non vorremmo che si presentasse qui, in modo inverso, quello che fino a poco tempo fa si verificava sulla via Emilia ovest nelle situazioni di maggior traffico.

Viene da chiedersi come mai si debba realizzare questa fondamentale opera a metà.

Forse non bastano i soldi reperiti?

Si sono ottenuti milioni di Euro dallo Stato e dai privati per realizzare le più svariate cose, anche di secondaria importanza, e quando si tratta di attuare un asse stradale assolutamente prioritario, dopo un decennio che è programmato, mancano le risorse necessarie per compiere tutto il lavoro?

Sorge il dubbio se l’Amministrazione comunale e gli altri organi responsabili abbiano agito, complessivamente, con la dovuta diligenza e perizia.

Ciò premesso, dopo aver atteso quasi quindici anni che tutti i soggetti competenti si decidessero finalmente a procedere (e forse solo perché presi per la gola dallo spauracchio di perdere Cibus e quindi di veder miseramente fallire le Fiere di Parma), speriamo di non doverne attendere altrettanti prima di poter assistere al completamento del collegamento Casello-Fiera.

Non sarebbe male, intanto che si sta definendo il progetto esecutivo, prevedere pure una pista ciclabile che possa collegarsi con quella di Via Rastelli e con quelle esistenti od in progetto per Strada Baganzola e la zona della Fiera, ed anche un’adeguata alberatura lungo tutto il tracciato, che funga da arredo e da mitigazione ambientale.

3) Dall’esame delle planimetrie sembra emergere una certa anomalia nel dimensionamento delle due rotatorie che dovranno garantire un sicuro e fluido accesso diretto al Casello A1 e la sicurezza dell’intersezione con Via Moletolo.

Quella per l’ingresso e l’uscita dal Casello (mt.25 di diametro) è la più piccola tra tutte le rotatorie previste e ci sembra un poco sottodimensionata se la si compara con le altre, se si pensa al traffico che dovrà sopportare in occasione delle fiere più importanti, e degli eventi sportivi e commerciali che si potranno verificare in base ai progetti recentemente approvati e agli ulteriori programmi in via di definizione per la zona della Fiera.

Al contrario, quella di intersezione con Via Moletolo (mt.35,25 di diametro), ci pare sovradimensionata se si pensa che in questa strada di campagna passeranno, al massimo, poche decine di veicoli al giorno.

4) Un fatto però assai più rilevante e grave è rappresentato dalla mancanza di collegamenti diretti ed appropriati tra la Complanare e Via Rastelli, e quindi, con il complesso dello svincolo autostradale che consenta a chiunque provenga dalla Complanare di potersi dirigere facilmente verso il quartiere San Leonardo, oppure verso le zone a nord e nord-est del territorio comunale (Cortile San Martino) e della provincia (Comuni di Torrile, Colorno, Sorbolo ecc.).

Il medesimo discorso vale altresì per chi provenendo dalle zone citate volesse imboccare la Complanare per dirigersi rapidamente ed agevolmente in Fiera o verso gli altri importanti centri o segmenti stradali del quadrante nord-ovest di Parma (Aeroporto, Mercati, Nuovo Ponte sul Taro, Casello A15 ecc.), senza dover entrare o girare per la città per immettersi in tangenziale o per seguire la viabilità ordinaria.

L’esiziale carenza appena considerata, è frutto della miope e persistente visione di quest’opera come un semplice collegamento tra il Casello A1 e la Fiera, e non come un elemento della più articolata, polifunzionale e strategica direttrice stradale est-ovest a nord della città (in contiguità dell’Autostrada e dell’Alta Velocità), che connetta direttamente l’ex statale ora provinciale n.62 della Cisa all’altezza di Chiozzola, con la provinciale n.10 per San Secondo e con l’insieme della grande viabilità comunale e provinciale che viene a raccordarsi al Nuovo Ponte sul Taro.

Tutto ciò risulta ancor più ingiustificabile proprio ora, che pure il ramo est della Complanare [Asolana (Casello A1) – provinciale n.62 della Cisa] potrà essere realizzato, appena oltre l’Autostrada e l’Alta Velocità, a seguito dell’insediamento ad Ugozzolo del polo commerciale Ikea.

La valenza globale della Complanare dal Casello A1 sia verso ovest che verso est, è riconducibile anche al fatto che per la zona nord della città la presenza dell’attuale tangenziale nel bel mezzo dei quartieri S.Leonardo e Cortile S.Martino, costituisce oggettivamente un problema di impatto ambientale, se è vero che il 70% dell’inquinamento dell’aria è dovuto al traffico veicolare.

Da questo punto di vista, la Complanare nel suo insieme dovrà assurgere, se si vuole rimediare alla trentennale criticità appena accennata, a vera e propria tangenziale nord del futuro.

Per questa ragione è indispensabile un suo coerente ed agevole dispiegarsi dalla zona di Ponte Taro quantomeno fino alla zona di Chiozzola, se non addirittura fino all’Enza, per poi raccordarsi alla grande viabilità extraprovinciale esistente ed in progetto.

E’ indubitabile che per la mobilità della città e della sua zona nord in particolare, ed ancor più per un miglioramento delle sue condizioni ambientali, questo asse viario risulti assai più decisivo della molto più decantata Via Emilia bis.

Quest’ultima infatti, risolverà problemi lungo la Via Emilia ed all’esterno della città, ma al suo interno, ed in primo luogo a S.Leonardo e Cortile S.Martino non arrecherà alcun beneficio, poiché convoglierà comunque tutto il traffico sempre e soltanto sull’attuale tangenziale nord.

5) L’opera in questione dovrebbe creare il minore impatto possibile sulle proprietà private circostanti, sia in fase di realizzazione, che in quella di esercizio.

In tal senso il tracciato, salvo oggettive controindicazioni, avrebbe potuto svilupparsi seguendo ed accostandosi maggiormente alla presente linea dell’alta tensione, incidendo così in misura minore sui terreni vicini.

Inoltre, nel tratto adiacente l’Althea, pare che la nuova strada si sviluppi prevalentemente sul confine delle proprietà private con abitazioni poste a sud, piuttosto che lungo la via ed in parte del parcheggio pubblico che sono antistanti la citata azienda alimentare, e senza che per questa opzione sussistano evidenti motivazioni.

Allo stesso modo, all’incrocio con Via Moletolo, l’ampia rotatoria di cui si è già avuto modo di parlare si colloca molto a ridosso di un’abitazione (Ca’ Ferrarini), quando invece sarebbe stato possibile mantenersi ad una maggiore distanza, dati gli spazi liberi intorno.

Pertanto, alla luce di questi fatti, risulta ancor più indispensabile realizzare le complementari opere di mitigazione ambientale e di riduzione degli impatti visivi ed acustici di cui al punto 2.

Concludendo, in base a tutto quanto si è rilevato, ci si deve assolutamente augurare che nella stesura del progetto esecutivo si possa rimediare alle gravi incongruenze e carenze riscontrate nel progetto definitivo, e che conseguentemente questa opera viaria fondamentale per il futuro della città, possa essere realizzata nei modi e nei termini necessari e che le competono.

Sarebbe assurdo ed intollerabile che dopo aver atteso anche troppo tempo per vedere il suo compimento, ci si dovesse ritrovare con un intervento parziale e privo dei requisiti indispensabili per svolgere adeguatamente le sue molteplici ed importanti funzioni.

PARMA, 12/02/07

IL  PRESIDENTE

Roberto Caleffi